La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
Ex feròcibus unìversis sìnguli metu suo, obedientes fuere. TITUS LIVIUS
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, come l'àrido suolo la pioggia. Ma il dolce timore di Forestina, piovendo nel feccioso suo ànimo, accrebbe in terrore; ed egli si svincolò dall'abbraccio
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nidiata, dove l'auretta, una carezza profumata di viole. Gualdo vi lavorava cantando: Tecla sedèa alla porta del casolare, e la bimba, appesa al suo
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. Ciascuno a suo senno. Chi non vuol stare con mè, chi non mi vuole per capo ... peggio per lui! si pigli ciò che gli tocca, e ... vada. Ampia è la
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espugnato; pur, questa volta, non era bisogno di pane; era un altro bisogno, non meno forse imperioso, quello di un viso non suo. Chè lui serrava una voglia
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disputare del modo. Ognuno avea il suo a proporre, e tal fu, che, in così bella occasione, ebbe a scoprirsi di un lusso di fantasìa da disgradarne le
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dell'ànimo suo, snebbiato da ogni malvagio pattume, poteva limpidamente riflèttere le maraviglie della Natura benèvola. Il sogno di Gualdo èrasi fatto
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negli amplessi delle inviolate foreste - muta rampogna all'uomo del suo perduto rigoglio e della perduta innocenza - e tra il fragore dei diroccianti
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! ... E voi - (ciò, alla sospesa ciurmaglia) - obedireste a quel vile? ... Chiodra Non vi fidate! Io lo conosco da lunga mano. Non vi fidate di quel suo
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affetto gentile; quantunque la Patria fosse lor stata avversa, e il suo nome non sovvenisse che òpere bieche, che odii, che umiliazioni, tanto più
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uscirete dall'ìsola mai. Per voi, le sue dense foreste crèscono inùtili al mare. Era già responsale lo Stato della punizione vostra: lo è oggi, del Suo
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. Gridò; sol le rispose la imàgine del clamor suo. E, trafelata, si lasciò cadere sul cane, abbracciàndolo stretto, e piangendo dirottamente. Ma Lampo